L’associazione “E Gòz” nasce nell’estate del 2002 come Osteria Alternativa nei primi anni della Festa Artusiana a Forlimpopoli (FC), una manifestazione culturale ed enogastronomica che celebra il padre della cucina italiana Pellegrino Artusi nativo della cittadina romagnola.
Lo spirito goliardico dei membri fondatori di “E Gòz”, e successivamente dei suoi aderenti, vuole fare rivivere il clima felliniano della ristorazione povera basata su vino, affettati, formaggi, l’accompagnamento di canzoni scurrili, dialetto locale e sapori dimenticati.
Il rapporto diretto, al limite della provocazione, con la clientela dell’Osteria si sviluppa, da allora, su nove giorni estivi nelle piazze o nelle strade del paese ed è diventato un must della festa. La clientela viene accolta spesso in maniera canzonatoria da personale vestito in canottiera (fintamente) sudicia, in una location realmente carica di suggestioni perdute.
Il nome “E Gòz” deriva da un detto locale “Sòt e gòz, l’è tòta merda e lòz!” ovvero; una volta passata la gola, quindi il sapore, il gusto, tutto diventa scarto. In realtà la ricerca metodica sulla storia delle osterie romagnole, carica di aneddoti, la conservazione del dialetto e la proposta artistica culinaria, nasconde una ricerca affatto scontata.
Negli anni l’Associazione si è fatta carico di eventi culturali di spessori quali una importante mostra fotografica, rassegne teatrali di rilievo, letture culturali, partecipazioni esterne, pubblicazioni, gemellaggi e la creazione di altre iniziative enogastronomiche.
Una per tutte, la riproposizione invernale della lavorazione delle carni suine in occasione della festa di Sant’Antonio protettore degli animali della fattoria, 17 gennaio, con la conosciuta “Notte Rosa Maiale” a Forlimpopoli (FC) giunta alla sua decima edizione e l’elezione di “Miss Ascella Furibonda”.
A dispetto delle previsioni, sempre più giovani dimostrano di apprezzare l’ inimitabile allegria delle iniziative di “E Gòz” rinforzando con nuova energia quelli che erano e che sono, i divertimenti sani e la buona tavola dei nostri antenati.